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COMUNICATO STAMPA

04/03/2020



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Oggetto: richiesta valutazione sospensione attività

Egr. Sigr. Presidente,
desideriamo rappresentarLe la condizione di gravissimo disagio e di insormontabile difficoltà in cui versa la nostra società, sostanzialmente impossibilitata a svolgere qualsiasi tipo di attività di preparazione sportiva a causa delle inderogabili preclusioni all’utilizzo dell’impianto di gioco disposte dall’Amministrazione Comunale di Lodi (che non ha inteso recepire le inequivocabili indicazioni dell’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulle modalità di applicazione del DPCM 01-03-2020) e di fatto non in grado di schierare in pista alcuna formazione per gli impegni agonistici calendarizzati per i prossimi giorni dalla Federazione, prioritariamente a tutela dell’integrità fisica degli atleti, che non sostengono impegni dallo scorso 19 febbraio e da allora hanno potuto svolgere una sola seduta di allenamento, peraltro in località distante da Lodi oltre 100 chilometri ed in un contesto di evidente precarietà organizzativa ed emotiva.
Comprendiamo, ed in prima istanza abbiamo anche condiviso, l’intento della Federazione di provare a preservare una parvenza di regolarità delle competizioni e con senso di responsabilità abbiamo adottato con grande dispendio di energie ed impegno ogni possibile misura per adeguarci a questo obiettivo, che tuttavia ora risulta non più sostenibile in termini sportivi e (ci sia consentito, benché non sia nostra prerogativa formulare considerazioni in materia di prevenzione sanitaria) di giorno in giorno appare sempre più in contrasto con una realtà esterna alle piste di hockey che richiama l’esigenza di adottare comportamenti di particolare prudenza, anche assunti autonomamente dalle istituzioni sportive prima che divengano obblighi disposti dalle Autorità.
Se ad oggi (nonostante si registrino prime misure sanitarie restrittive per atleti della nostra disciplina) si ritiene che il quadro complessivo consenta di confermare lo svolgimento delle attività, non sarebbe ragionevole pensare che l’attesa evoluzione dell’emergenza sanitaria, con sicura

recrudescenza della diffusione del contagio, possa lasciare indenne il mondo dell’hockey, in tutte le sue articolazioni, determinando una situazione che a quel punto sarebbe davvero definitivamente compromessa, senza alcuna residua possibilità di individuare, di concerto con le società, possibili soluzioni alternative nella prospettiva di un eventuale differimento degli impegni agonistici, valutandone anche la riduzione.
Ci permettiamo pertanto di invitarLa ad un doveroso supplemento di riflessione sull’opportunità di riconsiderare le determinazioni già assunte in ordine allo svolgimento delle competizioni nazionali, nonché all’adozione di iniziative di tutela dei club italiani che in termini imminenti sarebbero impegnati in competizioni internazionali, stante la completa assenza di informazioni di qualsiasi natura da parte delle istituzioni hockeystiche europee.

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